Il vino di Sorso

moscatoLa storia della Romangia è da sempre strettamente intrecciata con quella della coltivazione della vite ed  è un fatto risaputo soprattutto a livello popolare, come lo è il fatto che chiedere un bicchiere di “vino di Sorso” vuol dire essere certi di bere un vino buono ed eccellente.

La conferma storica ad una verità diffusa tra gli intenditori del buon bere è venuta anche recentemente grazie agli studi compiuti dagli archeologi. Negli scavi effettuati nel villaggio di Geridu, in comune di Sorso, sono state rinvenute diverse tracce della tradizione vitivinicola medievale della zona: vinaccioli carbonizzati, roncole per la potatura e per la vendemmia, boccali di ceramiche usati per bere il vino, vasi vinari.
Nella zona della Pedraia, nel territorio comunale di Sorso, invece, gli archeologi hanno trovato un impianto di vinificazione scavato nella roccia calcarea, che reca incisa su un pilastro la data del 1602.
Difficile affermare con precisione quali fossero i vitigni coltivati fino all’arrivo degli Spagnoli, è certo, tuttavia, che in Romangia il Cannonau e il Moscato (ma anche Vermentino e Monica) hanno trovato il loro habitat ideale.

È infatti sul Golfo dell’Asinara che passava la strada che portava alla colonia e al porto di Turris Libisonis, nel quale i Romani coltivavano vite e olivo e trasportavano i loro prodotti verso l’imbarco. Dopo duemila anni il paesaggio è intatto, così come lo sono le coltivazioni; a ricordare quel passaggio sono anche i resti della villa romana di Santa Filitica, nella quale in un suo pavimento a mosaico è raffigurato Bacco, coronato di uva e vite.

Il territorio della Romangia, con la sua posizione unica ed eccellente, i terreni sabbiosi e argillosi, esposti al sole e ben ventilati, fanno si che l’uva maturi nel giusto modo e renda possibile l’ottenimento di un prodotto che non lascia dubbi su genuinità e bontà anche nei palati più raffinati; non per questo molti produttori vinicoli della Sardegna e del Continente, annualmente, si riversano nel territorio di Sorso in cerca di quest’uva che nobilita e aumenta il livello di bontà e genuinità dei loro prodotti.

Tra i vari vini del terrorito il «Moscato di Sorso – Sennori» ha ottenuto il riconoscimento DOC nelle differenti tipologio: bianco, liquoroso, passito, spumante.

La sua storia viticola è strettamente intrecciata con la cultura popolare, ricca di valori umani semplici, nella quale l’ospite gode sempre dell’accoglienza propria di una gente laboriosa, gelosa di un’identità storica, culturale e linguistica, orgogliosamente preservata e tramandata, nota ed apprezzata anche oltre i confini della Sardegna.
La coltivazione della vite nel territorio ha origini antichissime, come suggerisce il nome stesso, di derivazione romanica, “ Romangia”, ed è anche grazie a tutta questa storia che il Moscato di Sorso- Sennori ha avuto il riconoscimento DOC, con DPR del 31.03.1972, pubblicato sulla GU n. 193 del 26.07.1972.

Nella Romangia oltre a diversi produttori privati di vini sono presenti anche delle ottime cantine, alcune delle quali hanno ottenuto riconoscimenti in ambito nazionale.

Il top per poter degustare deliziosi vini della zona, accompagnati con i migliori prodotti tipici di Sorso, allietati dalle note suggestive di artisti musicali, lo si ha nel mese di giugno all’interno della manifestazione “Calici di Stelle”

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