La Discesa dei Candelieri

La Discesa dei candelieri o come viene chiamata in sassarese “La Faradda“, è la festa religiosa più tipica e sentita della città di Sassari che si tiene il giorno precedente al Ferragosto. La tradizione vuole che la festa derivi dal voto fatto alla Madonna dell’Assunta che salvò la città dalla peste del 1652.

La discesa si svolge con i portatori, che sono rappresentati dei gremi, trasportano il candeliere, un grande cero di legno caratteristico e pesantissimo, rigorosamente in spalla percorrendo il percorso che va dalla Piazza Castello sino alla chiesa di Santa Maria di Betlem.

La festa ha inizio il mattino del 14 agosto di ogni anno con la vestizione dei candelieri, che si effettua nei pressi dell’abitazione dell’obriere o davanti alle sedi dei gremi. I grandi ceri vengono adornati con fiori, bandiere e ghirlande di carta (bora-bora) e nel caso del gremio dei massai anche con le spighe di grano.

Nel pomeriggio i candelieri vengono trasportati fino alla piazza Castello, dalla quale, dopo una piccola sosta di ringraziamento alla Vergine nella chiesa del Rosario, parte la sfilata per le vie della città.

Dal 2017 i candelieri sono in tutto dodici e sfilano dal più giovane al più antico: iniziano i facchini e si prosegue con i macellai, fabbri, piccapietre, viandanti, contadini, falegnami, ortolani, calzolai, sarti, muratori e massai.

Nella sfilata ogni candeliere viene accompagnato dal ritmo del tamburo, mentre il gremio dei viandanti ha anche il piffero, compiendo diverse coreografie oscillando in mezzo alla folla e girando più volte su se stesso o cambiando direzione, secondo la tradizione che più un candeliere balla più l’annata sarà proficua.

I gremi tra loro ogni anno formano diversi gemellaggi che durante la sfilata sfociano in avvicinamenti tra di loro quasi a sfiorarsi in una atmosfera felice e gioiosa, facendo quasi “baciare” i ceri tra loro.

Un rito che si ripete al Teatro civico è quello dell’Intregu, che consiste nello scambiare la bandiera del gremio dei massai con il gonfalone comunale, dove si brinda con il famoso augurio di lunga vita “A zent’anni“, invitando anche il sindaco ad unirsi al corteo.

I candelieri sfilano e bassalo sino a ragiungere il sagrato della chiesa  di Santa Maria di Betlem, dove dopo l’ingresso delle autorità, i candelieri entrano nella chiesa in ordine inverso rispetto alla sfilata, così come stabilito dalle antichissime regole. Il voto solitamente si può considerare sciolto quando si è entrati all’interno della chiesa con il cero entro la mezzanotte e si può quindi procede alla cerimonia solenne.

Dal 2013 la festa è stata inserita nel Patrimonio orale e immateriale dell’umanità dell’UNESCO ed ogni anno viene seguita da più di 100.000 persone che giungono da ogni parte del mondo.

 

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